3 febbraio: presentazione dell’opuscolo “alla canna del gas”

La vicenda del gasdotto che ENI e SNAM vogliono erigere lungo tutta la catena appenninica è pressochè sconosciuta anche fra coloro che lottano contro la civilizzazione e contro le mostruosità con cui il capitalismo avvelena ogni giorno le nostre vite.
Un’autostrada del metano di 40m di diametro e 700 km di lunghezza, taglierà boschi, scaverá rocce, attraverserà fiumi con centinaia di nuove strade che verranno edificate per raggiungere i luoghi ameni dove si svolgeranno i lavori e che in buona parte rimarranno per sempre, per agevolare la manutenzione e per raggiungere il gasdotto in caso di incidenti.
Un pericolo anche per gli umani, in un territorio con un terremoto ogni tre anni di media.
Non c’è ovviamente nessun dibattito nè alcun appello alla ragionevolezza da fare con coloro che hanno come unico parametro il profitto.
L’unica lingua che conosconomi burocrati dello Stato, i manager delle multinazionali, i loro protettori armati è la forza.
Un gasdotto di 700km è una mostruosità, ma 700km di lavori sono anche un punto di debolezza.

Ore 19,00: cena
Ore 20,00: presentazioni con le compagne e il compagno che dall’Umbria hanno scritto l’opuscolo
Un analisi a partire dalla Valnerina, sul gasdotto SNAM sui capitalisti che lo vogliono, e sullo stato di salute dei movimenti che sostengono di combatterlo