Riflessioni a seguito delle ultime dichiarazione della RWE riguardanti la foresta di Hambach in Germania
In questi giorni sta girando la voce secondo la quale “la foresta di Hambach è salva”. Ovviamente questo tipo di affermazione è assolutamente falsa in quanto nel nuovo progetto la RWE continuerà comunque a espandere la miniera risparmiando solo la parte attualmente occupata. È chiaro il tentativo di far credere alle persone che “hanno vinto”; lasciando intatta solo la porzione di foresta che resiste se ne vuole fare il simbolo di una vittoria fittizia.
La RWE, azienda che gestisce l’estrazione di carbone nella foresta, é la seconda maggior produttrice di elettricità in Germania. La miniera di lignite che gestisce ad Hambach è la più grande fonte di emissione singola di CO2 in Europa. Per questo nuovo progetto reso pubblico il 17 Gennaio prenderà 2.6 miliardi di euro dal governo. Nel nuovo progetto è previsto si continui a scavare espandendo la miniera intorno alla parte di foresta attualmente occupata lasciandole una sola entrata e rendendola una sorta di isola all’interno di un cantiere. Viene da se che espandendo la miniera continueranno gli espropri dei villaggi vicini come già è avvenuto in passato.
E’ palese come questo sia un goffo tentativo di greenwashing atto a nascondere la devastazione che la RWE sta portando avanti e che e continuerà a portare avanti in futuro. Vogliono costruire un’immagine di sé ingannevolmente positiva in cui si mostrano in qualche modo più rispettosi nei confronti della foresta.
Inoltre è abbastanza evidente come con questa notizia vi sia anche la speranza, come è già successo in alcune situazioni simili, di portare a spaccature tra chi in questi anni ha lottato per difendere la foresta.
Superfluo poi dire che a distanza di molto tempo, quando i riflettori saranno spenti, molto probabilmente seguirà uno sgombero della parte di foresta ancora occupata con la motivazione che se la foresta è “salva” non c’è motivo per cui qualcunx rimanga a presidiarla.
Nel complesso anche se c’è chi ha esultato davanti a questa nuova notizia appare in realtà abbastanza chiaro che la foresta sia già irrimediabilmente compromessa. Sembra inutile sottolineare quanto sia importante per un ecosistema quanto lo circonda, e questo vale soprattutto per la foresta di Hambach di cui è rimasto il 10% della dimensione originaria. E’ molto probabile che la foresta stia già morendo considerando anche che da molto tempo stanno pompando acqua dal terreno peggiorando ulteriormente la siccità dovuta ai cambiamenti climatici. Inoltre dopo gli ultimi lavori sono rimasti solo 40 metri che separano la foresta occupata dagli scavi, per cui vi è la possibilità che prima o poi collassi in qualche punto il bordo della foresta che dà sulla miniera.
Quindi è importante sottolineare come l’obbiettivo di questa lotta non sia limitato alla salvezza della foresta stessa. Sappiamo che quanto successo ad Hambach è frutto del sistema capitalista, che in nome del profitto e del progresso sfrutta e devasta i territori e i suoi abitanti umani e non. Per noi non può esserci soluzione che derivi da questo sistema e che possa risolvere i problemi che lui stesso ha creato. Ad Hambach e nel mondo non esiste vittoria che non comprenda la distruzione dello stato e del capitale. Non sarà chiedendo al sistema stesso un cambiamento che potremo ottenere qualcosa. E il coinvolgimento del governo tedesco e della RWE non fa altro che rendere più chiara la connessione tra ciò che succede ad Hambach e il sistema politico ed economico in cui ci troviamo.
Hanno provato a svuotare di significato la lotta che ad Hambach da più di vent’anni viene portata avanti tramite l’occupazione della foresta nel 2012, sabotaggi, occupazione di alberi e blocchi, cercando di renderla una richiesta di un capitalismo più rispettoso dell’ambiente. Di fronte a questo tentativo di pacificazione noi rilanciamo al di fuori dei confini della foresta stessa la nostra energia sovversiva.