Venerdi 21 settembre dalle ore 19.00
apericena vegan e presentazione del libro
IL MISTERO (SOLUBILE) DELLO ZUCCHERO ASSASSINO
e discussione con l’autore Giuseppe Aiello.
Una storia di cibo, dominio, denaro e scienza O di alcune più o meno ragionevoli motivazioni per estromettere il saccarosio e diverse altre schifezze dalla vostra alimentazione
L’argomento del libro potrebbe sembrare piuttosto specifico, ad uso es- clusivo di chi si interessa alla relazione tra alimentazione e salute e che desidera comprendere se veramente una dieta ricca in zuccheri semplici e cibi raffinati sia veramente così nociva come sempre più spesso si sente ripetere. In realtà, anche se questa tematica costituisce la motivazione originaria che sta alla base di questo lavoro, ci sono altri argomenti ed altre prospettive che è stato necessario affrontare perché risultasse com- prensibile l’enorme importanza che il saccarosio ha acquisito tra i nostri cibi. Il “Mistero”, come recita il titolo, dello zucchero, sta proprio qui, nel fatto che oggi a quasi tutti noi sembra indispensabile una sostanza che in realtà compare piuttosto di recente sulle tavole degli occidentali, e non se ne capisce bene il perché. Le ragioni infatti sono molteplici e sono da ricercare nelle particolari proprietà del saccarosio, che ha la capacità di suscitare desideri insopprimibili: le persone che resistono alla tentazione, per esempio, della cioccolata, sono piuttosto poche. Certamente la veloce cessione di glucosio, indispensabile carburante per ogni nostra attività, che i dolci forniscono, è un’ingannevole attrattiva per il nostro organismo la quale gioca un suo ruolo, ma non basta a spiegare l’aumento esponen- ziale dei consumi che da 1600 ad oggi ha conosciuto poche interruzioni. Bisogna considerare il lato economico e politico della coltivazione della canna da zucchero che gia dal XVII secolo ha richiesto un tipo di produz- ione che, come sottolineò l’antropologo Sidney Mintz nel suo Sweetness and power, era l’immediata anticipazione degli stabilimenti che consenti- rono la rivoluzione industriale. Il potere delle nazioni colonizzatrici uti- lizzò con profitto le possibilità di espansione dei consumi dei derivati della canna da zucchero (in primo luogo saccarosio e rum) e, successivamente, di altri tipi di prodotti agricoli quali tè, caffé e cacao che associati allo zucchero provocarono un mutamento sostanziale nell’alimentazione de- gli europei. La stessa cosa può essere detta per le odierne multinazionali dell’alimentazione, grandi gruppi politico-industriali, che si battono fiera- mente per nascondere quali siano i reali effetti di una dieta che prevede un uso quotidiano di dolci. L’ultima parte del libro prevede una rassegna breve ma completa di pubblicazioni scientifiche, lavori che sono stampati su riv- iste specializzate generalmente inaccessibili al grande pubblico, ricchi di esperimenti che dimostrano lo strettissimo collegamento tra tutta una serie di malattie e una dieta a base di dolci. E ciononostante queste pagine non sono “contro” lo zucchero, ma “sullo” zucchero, perché l’importante non è evitare assolutamente tutto ciò che ci fa male, ma sapere in che misura ci fa male ciò che mangiamo (o beviamo, o fumiamo, etc.). E poi decidere se ne vale la pena, in modo consapevole, che è in fondo ciò che più importa.